Ecco come fare per ottenere il saldo e stralcio cartelle esattoriali
In un clima, come quello attuale, dove si avverte un generale disagio finanziario, uno dei problemi più diffusi riguarda i debiti contratti con banche ed istituti finanziari in generale.
Ma esiste uno strumento che permette di effettuare una sorta di negoziazione dei debiti? Ebbene, la risposta non può che essere positiva e lo strumento in questione si chiama saldo e stralcio.
Saldo e stralcio: che cos’è?
Quando si parla di saldo e stralcio si fa riferimento ad un particolare accordo, tra debitore e creditore, volto a definire un rapporto di credito. Più precisamente, lo scopo di questo particolare strumento è quello di concordare una riduzione del debito complessivo a fronte di un pagamento immediato ed in via bonaria. In poche parole, il debitore è mosso dall’obiettivo di vedersi ridotto il debito, viceversa, il creditore ha come obiettivo quello di ricavare, in tempi rapidi e senza concorrere con altri eventuali debitori, qualcosa.
Detto in parole semplici, la locuzione saldo e stralcio sintetizza una sorta di operazione, da un lato il c.d. saldo, ovvero il pagamento del debito, dall’altro, lo stralcio, ovvero la cancellazione di una parte del debito.
Chi può usufruire del Saldo e Stralcio
Possono aderire al saldo e stralcio delle cartelle esattoriali le persone fisiche, le imprese nonché i liberi professionisti titolari di una partita Iva. È bene precisare che le persone giuridiche (ad esempio le società) non possono richiedere saldo e stralcio. Tuttavia, occorre precisare che sussistono altri requisiti ben precisi. In primis, è necessario avere un ISEE familiare non maggiore ad euro 20.000,00, è necessario richiedere lo stralcio di un debito affidato all’agente di riscossione tra il 2000 e il 2017.
Cosa rientra nel saldo e stralcio
Come sopra precisato, è possibile richiedere il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali solo ed esclusivamente se si tratta di debiti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia), tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2017. Tuttavia, occorre precisare che lo stralcio è ammesso solo ed esclusivamente per debiti derivanti da omesso versamento di imposte derivante dalla dichiarazione dei redditi annuale e delle attività riferite all’art. 36 bis del DPR 600/73, art. 54 bis del DPR 633/72 n. 633. In poche parole, si tratta dell’IVA, dell’IRPEF etc. Oppure, derivanti dall’omesso versamento dei contributi INPS. Tuttavia, se il proprio debito non dovesse rientrare tra quelli sopra richiamati, è possibile comunque aderire alla Definizione agevolata 2018 (meglio conosciuta come rottamazione ter) sempre per le cartelle dal 2000 al 2017.
Proroga saldo e stralcio
Il testo del disegno di legge di conversione del Decreto Sostegni ter n. 4 del 2022 prevede alcune novità, tra di esse spicca anche la proroga delle scadenze del saldo e stralcio e, infine, per le rate relative al 2020 e al 2021 non versate entro i termini di legge, ci sarà un nuovo termine. Più precisamente, il legislatore ha previsto non un’unica maxi scadenza bensì tante date di scadenza differenziate concernenti le rate del 2020, 2021 e 2022. Nel dettaglio, per le rate di saldo e stralcio concernenti al 2020 viene fissata al 30 aprile 2022;
Per le rate relative al 2021, la scadenza passa al 31 luglio 2022; Si tratta di un’opportunità che salva i decaduti dalla pace fiscale alla fine dello scorso anno, circa il 43% ad essere precisi.
Saldo e stralcio e cancellazione CRIF
Quando si è cattivi pagatori si viene segnalati al CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) e questo potrebbe creare seri problemi per l’accesso al credito. In poche parole, una volta diventati cattivi pagatori, nessun istituto concederà mai un mutuo o un prestito. Ma come fare per ottenere la cancellazione dal CRIF? La strada più semplice è quella di effettuare il saldo e stralcio dei debiti con il proprio creditore. Infatti, una volta trovato l’accordo con l’ente creditore (o con la banca) il nominativo del debitore non risulterà più nel novero dei cattivi pagatori, nel caso in cui non sia stata ancora emersa la morosità. Viceversa, nel caso in cui la segnalazione CRIF sia già stata effettuata, allora la cancellazione dal CRIF avverrà dopo 36 mesi dall’avvenuto pagamento.
Differenza tra rottamazione e saldo e stralcio
Molto spesso si sente parlare di rottamazione dei debiti e di saldo e stralcio degli stessi, ed in molti li considerano come sinonimi, ma non è affatto così. La rottamazione, come lo stesso termine indica, permette di rottamare (ovvero di eliminare) i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate con il beneficio di pagare l’importo residuo del debito senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora in un’unica soluzione. Viceversa, il saldo e stralcio consente di pagare solo una parte, o meglio, una percentuale, dell’importo originario riducendo le sanzioni e gli interessi in base al proprio reddito risultate dall’ISEE.
Come pagare saldo e stralcio
È possibile pagare il saldo e stralcio con diversi metodi. È possibile, infatti, pagare i bollettini allegati alla Comunicazione delle somme dovute del saldo e stralcio direttamente con il servizio “Paga online” disponibile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. È possibile, altresì, utilizzare i canali telematici delle banche, o di Poste italiane e in generale di tutti i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti a Pago Pa. Infine, occorre precisare che è possibile chiedere al proprio istituto di credito di farsi addebitare il pagamento direttamente sul proprio conto corrente in modo da non dover ricordare le varie scadenze.
Se anche tu hai intenzione di avvalerti del saldo e stralcio per estinguere determinati debiti, è consigliabile rivolgersi ad un avvocato. Un professionista esperto, infatti, potrà aiutarti ad individuare quali debiti possano essere estinti e tutti i documenti necessari per farlo. In poche parole, è fondamentale rivolgersi ad avvocati tributaristi, ovvero, avvocati specializzati in questo particolare settore.