Siete un libero professionista di Milano che lavora nell’ambito del drink e food tramite un’agenzia di rappresentanza di cui siete titolare.
La maggior parte dei vostri guadagni finisce in pagamenti (Iva, Irpef, Inps, Enasarco), ed è per questo che state pensando di aprire un’attività a Tenerife.
Per i pochi che non lo sapessero:
• l’IVA è un’imposta indiretta perché non colpisce la capacità contributiva, ma soltanto una sua manifestazione (il consumo); è proporzionale perché il suo ammontare dipende dal prodotto tra il prezzo del bene e l’aliquota relativa, a prescindere dal numero di passaggi del processo produttivo-distributivo; è generale perché colpisce tutti i contribuenti; è proporzionale perché il suo ammontare dipende dal prezzo del bene moltiplicato per l’aliquota (che in Italia è: 4% per i generi di prima necessità; 5% per prestazioni sociali, sanitarie ed educative; 10% su servizi turistici, alimentari ed edili; 22% per tutti gli altri casi)
• l’Irpef è un’imposta diretta (perché colpisce il reddito), personale e progressiva (cioè aumenta in proporzione al reddito stesso); interessa tutti i redditi meno quelli rientrati nella “No Tax Area” (cioè quelli dei pensionati al di sopra dei 75 anni con reddito complessivo inferiore agli 8.000 euro, e dei lavoratori dipendenti con reddito complessivo inferiore agli 8.174 euro all’anno); si suddivide in cinque scaglioni (dal primo per redditi compresi tra 0 e 15.000 euro che ammonta al 23%, fino al quinto per redditi oltre i 75.000 euro che corrispondono un’aliquota del 43%)
• l’INPS, a cui sono attualmente assicurati la quasi totalità dei lavoratori dipendenti del settore privato e, dopo la soppressione dell’I.N.P.D.A.P., anche del settore pubblico, così come la maggior parte dei lavoratori autonomi, che serve a sostenere attività come la liquidazione, le pensioni, l’indennità di disoccupazione, la malattia, la maternità, etc., e il cui ammontare viene calcolato su una percentuale del reddito
• l’Enasarco che si occupa della previdenza dei rappresentanti e degli agenti di commercio, e obbliga i soggetti iscritti al versamento di un contributo calcolato su “tutte le somme dovute a qualsiasi titolo” (provvigioni maturate, rimborso spese, premi di produzione, etc.).
A questo ci sono da aggiungere tutte le imposte comunali e regionali, le spese per le utenze e i servizi, ed è comprensibile che si voglia fuggire da questo Paese!
Ma perché Tenerife? Perché oltre ad esser l’isola dell’eterna primavera, fa parte della Zec, zona franca economica canaria, che favorisce investimenti e attività con una tassazione da paradiso fiscale, rimanendo sempre nella legalità e nell’Unione Europea.
E allora quali sono gli adempimenti da rispettare per aprire un’impresa alle Canarie?
Così come in Italia, bisognerà recarsi alla Camera di Commercio e:
• richiedere il NIF (codice fiscale) se lavoratori autonomi o il CIF (partita iva) in caso di imprese
• effettuare un versamento minimo di 3.000 euro per costituire una società limitata, o di almeno 60.000,00 per una SA (società per azioni), in aggiunta all’inscrizione al Registro Mercantile.
Ci sono ovviamente altre incombenze, come la richiesta di un certificato negativo di denominazione che attesta che il nome scelto per l’azienda non sia già utilizzato, oppure l’apertura di un conto corrente bancario a nome della società dove ogni socio versi la sua quota parte (a seconda del tipo di società), per i quali è auspicabile servirsi di una consulenza amministrativa fiscale e tributaria.
Nello specifico, trattandosi di una tematica extranazionale, è bene che vi facciate seguire da uno studio associato di consulenza legale e tributaria esperto di norme europee, che possa ad esempio delucidarvi in merito al fatto che alle Canarie la pressione fiscale può arrivare fino ad un massimo del 48% secondo un calcolo a scaglioni come quello Italiano, ma si attesta su una media del 35%; o che il corrispettivo della nostra IVA è l’IGIC, che incide mediamente per il 5% dell’imponibile.
Fortunatamente la consulenza tributaria annovera anche studi internazionali, e uno dei modi più semplici e agevoli per garantirsi la soluzione più adatta ai propri problemi è il nostro portale, attraverso il quale poter prendere visione, in modo semplice e immediato, di quali realtà consulenziali in ambito tributario, fiscale e societario del territorio milanese e lombardo in genere possano soddisfare le vostre esigenze.
Abbiamo voluto che “Avvocati Tributaristi” fosse uno strumento smart per tutti coloro che come voi cercano risposte chiare e precise: vi basterà compilare il formulario di contatto, specificando richieste e bisogni, per essere ricontattati, in un tempo assai ragionevole, da cultori del diritto tributario che vi forniranno già una prima consulenza gratuita: in questo modo potrete capire con quale dei 3 esperti che vi risponderanno preferirete instaurare un rapporto avvocato-cliente.
Stabilito questo verrà fissato un appuntamento presso il suo studio di modo da vi fornirvi ulteriori delucidazioni e formalizzare il rapporto, affrontando anche la questione economica, sebbene la parcella professionale vi verrà già delucidata in fase di primo contatto.
Perché quello che ci preme è la chiarezza, che sola può garantire la soddisfazione del cliente e l’instaurarsi di una collaborazione basata sulla fiducia…