Consulenza legale per cartelle esattoriali: tipologie di cartelle di pagamento e a chi rivolgersi
Decidere di non pagare la tassa di circolazione del motorino piuttosto che la multa che si è presa per eccesso di velocità, la tassa sui rifiuti piuttosto che quella sulla casa al mare, non è mai una buona idea: raramente si riesce a farla franca quando si contrae un debito nei confronti dello Stato!
Cosa sono le cartelle esattoriali
Quando una multa o una tassa non vengono tempestivamente pagate, l’ente che vanta un credito nei confronti del cittadino iscrive le somme dovute in un elenco di debitori.
Elenco che viene periodicamente comunicato ad Equitalia che dal 2006 al 2017 si è occupata della riscossione dei tributi (imposte, sanzioni, tasse, etc.).
Dal 1° Luglio 2017 ad occuparsi delle questioni relative alla riscossione è l’ente Agenzia delle Entrate-Riscossione, ente pubblico economico strumentale dell’Agenzia delle Entrate.
L’ente di cui sopra notifica al contribuente una cartella esattoriale, vale a dire un’intimazione di pagamento da eseguire entro 60 giorni dal ricevimento – pena l’attivazione di una serie di procedure esecutive (che a seconda dei casi possono essere pignoramento, ipoteca, fermo amministrativo).
La notifica avviene generalmente tramite lettera raccomandata al domicilio (casa o luogo di lavoro) del contribuente, e viene consegnata direttamente allo stesso oppure a familiari, persone addette alla casa o all’ufficio o all’azienda, portinai, etc.
Qualora la notifica non sia avvenuta o risulti tardiva, il contribuente può impugnare la cartella esattoriale: proprio per questo l’agente della riscossione deve conservare le ricevute di ritorno o le relate di notifica riportanti la data di effettuazione della notifica e la firma del ricevente.
La cartella esattoriale deve contenere una serie di dati e informazioni:
- Origine del debito (ad esempio multa stradale);
- Ammontare preciso (riportato anche sui bollettini prestampati che devono essere allegati alla cartella);
- Ente creditore (ad esempio Comune);
- Spese aggiuntive (ad esempio interessi di mora);
- Modalità e termine di pagamento;
- Indirizzo e orario d’apertura dello sportello Equitalia competente (ma il pagamento può avvenire anche presso qualunque sportello bancario o postale);
- Istruzioni per la rateazione (qualora la propria situazione finanziaria peggiori e non si riescano più a pagare le rate, è possibile richiedere la proroga della rateizzazione);
- Organi cui rivolgersi per eventuali contestazioni o ricorsi (si rammenta tuttavia che, anche se il cittadino ritenesse insussistenti i motivi alla base della cartella, è tenuto comunque a pagarla entro 60 giorni dal suo ricevimento e poi a inoltrare una richiesta di annullamento presso lo sportello Equitalia oppure un vero e proprio ricorso giudiziale, onde evitare che, dopo una seconda intimazione perché il pagamento avvenga entro 5 giorni, vengano attivate procedure esecutive).
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Tipologie di cartelle esattoriali
Chiariamo adesso il primo punto dell’elenco di cui sopra, vale a dire da cosa può originarsi un debito di cui Equitalia esegue la riscossione e quindi quali sono le varie tipologie di cartelle esattoriali a cui può andare incontro un debitore.
Cartella esattoriale tassa automobilistica
Il primo tipo di cartella è quella che viene consegnata qualora un cittadino ometta la corresponsione della tassa automobilistica: il bollo auto è la tassa legata al possesso di un’autovettura regolarmente iscritta al Pubblico Registro Automobilistico, e va corrisposta ogni anno, a prescindere dall’utilizzo o meno del veicolo.
Il mancato pagamento del bollo può essere oggetto di accertamento entro la fine del terzo anno successivo a quello del mancato pagamento (e le Regioni non hanno facoltà di prorogare il termine in questione con leggi proprie).
Tuttavia è bene ricordare che:
- nel calcolo della prescrizione vanno inserite anche tutte le eventuali notifiche interruttive (solleciti, avvisi, etc.) e le eventuali proroghe decise a livello nazionale
- il termine di notifica triennale deve essere rispettato sia per l’avviso di accertamento che per la cartella di pagamento (dunque anche questa interrompe la prescrizione).
Cartella esattoriale canone rai
Anche possedere un televisore in casa assoggetta il cittadino al pagamento di un tributo, il cosiddetto “canone Rai”, il cui versamento spetta anche a coloro che non sono proprietari dell’immobile (gli inquilini); nel caso invece di possesso di più immobili il canone da corrispondere sarà sempre uno.
Poiché si suppone che ovunque ci sia allaccio alla corrente elettrica ci sia anche un televisore, coloro che invece non possiedono l’apparecchio devono dichiararlo per evitare l’addebito automatico in bolletta (gli unici altri oggetti esclusi dal pagamento sono soggetti con più di 75 anni e un reddito non superiore a 6.713 euro, che devono inviare all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva).
I controlli fiscali sull’evasione del canone possono avvenire in due modi: o con «controlli a campione» o con specifici accertamenti quando sorgono fondati dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive in base alle quali il canone non sarebbe dovuto (accertamenti effettuati incrociando le banche dati di anagrafe tributaria, Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, le Pay tv o grandi aziende di telecomunicazioni, etc.).
In caso di mancato pagamento del canone rai Equitalia è legittimata ad inviare una cartella esattoriale.
Anche in questo caso è possibile fare ricorso entro 60 giorni alla Commissione Tributaria, ma i motivi dell’impugnazione possono riguardare solo vizi della cartella (ad esempio la nullità della notifica) e non il suo oggetto.
Divenuta definitiva la cartella esattoriale, l’Agente della riscossione passa a recuperare le somme con il pignoramento del conto corrente, dello stipendio, della pensione, o con il fermo dell’automobile.
I termini di prescrizione per questo tipo di cartella esattoriale sono di 10 anni (ma anche in questo frangente l’eventuale richiesta di pagamento o l’invio della cartella interrompono i termini e li fanno decorrere nuovamente da capo).
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Cartella esattoriale sulla tassa dei rifiuti
Una delle tipologie di cartelle esattoriale che può notificare ex Equitalia è quella relativa al mancato pagamento della tassa dei rifiuti ossia la TARI, tassa rivolta a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
La cartella Tari si prescrive in 5 anni, ragion per cui, se una volta notificata la cartella, l’Ente della riscossione non provvede con un sollecito, una intimazione, un pignoramento, un fermo o un’ipoteca e decorrono cinque anni, la cartella di pagamento cade in prescrizione.
Cartella esattoriale multa non pagata
Ci sono 90 giorni di tempo dalla commissione dell’infrazione per notificare una multa stradale elevata, mentre il trasgressore ha 60 giorni per pagarla, oppure 30 per ricorrere al giudice di pace o 60 per rivolgersi al Prefetto: in caso contrario la multa diventa definitiva e non più impugnabile.
A questo punto il Comune iscrive a ruolo la multa: se la cartella esattoriale per multa non pagata non viene notificata entro due anni decade (quindi non va più pagata); ma qualora arrivi e il debito (con relative sanzioni e aggravi) non venga saldato parte il recupero coattivo (vale a dire il pignoramento).
Di quali aggravi stiamo parlando?
L’importo della multa inizialmente indicato nel verbale è in misura ridotta, ma a partire dal 61° giorno successivo alla notifica viene aggiunto il 10% di interessi per ogni sei mesi di ritardo.
Se nessuna delle misure di pignoramento (dello stipendio, del conto corrente, della pensione o del patrimonio mobiliare) viene attivata per cinque anni consecutivi, il credito cade in prescrizione, per cui ogni altro pignoramento o notifica non avranno valore (ma ricordiamo che come al solito la notifica di qualsiasi atto di intimazione di pagamento interrompe la prescrizione e la fa ricominciare).
Cartella esattoriale atti non notificati
Spesso vengono notificate cartelle esattoriali molto datate e forse anche prescritte, per questo è importante che il contribuente verifichi se a suo tempo l’ente riscossore abbia notificato la cartella di pagamento rispettando tempi, modi e mezzi, e se successivamente abbia interrotto la prescrizione almeno una volta: anche il vizio di uno solo di questi elementi rende la riscossione nulla, annullabile o impugnabile.
Dunque, devono essere gli ufficiali della riscossione, piuttosto che i messi comunali o gli agenti della polizia municipale, a notificare la cartella.
La notifica può essere eseguita anche mediante raccomandata con avviso di ricevimento: essa si considera avvenuta nella data indicata nell’avviso di ricevimento firmato o dal soggetto interessato, o da un suo familiare, o da un addetto alla casa, all’ufficio o all’azienda, o dal portiere dello stabile.
La notifica può avvenire anche a mezzo posta elettronica certificata.
È al mittente che spetta l’onere della prova, ossia la dimostrazione che la notifica è giunta a destinazione correttamente ed entro i termini: per questo Equitalia ha il diritto di esibirla in caso di contenzioso, oltreché di conservare per cinque anni la matrice o la copia della cartella con la relazione dell’avvenuta notifica o l’avviso di ricevimento.
Se l’atto non è stato notificato si chiederà in giudizio l’annullamento per difetto di notifica.
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Cartella esattoriale separazione dei beni
Come funziona invece nel caso dei coniugi?
Nello specifico: cosa succede se uno dei due coniugi ha contratto debiti con ex Equitalia? E’ possibile che vengano aggrediti anche gli averi dell’altro se i debiti sono avvenuti prima della separazione dei beni?
E qualora invece siano stati contratti dopo la separazione?
La risposta alla prima domanda è sì: se il regime di separazione dei beni interviene dopo un periodo, più o meno lungo, di comunione, il patrimonio è aggredibile dall’Agenzie delle Entrate-Riscossione anche per debiti assunti dall’altro coniuge, a meno che non si tratti di proventi di lavoro, donazioni o eredità -la qual cosa deve essere provata dall’interessato.
Prova che il coniuge non debitore deve produrre anche per il periodo che decorre dal momento in cui la comunione dei beni è stata trasformata in separazione.
Qualora invece i coniugi si separino ogni legame economico viene scisso.
Cartella esattoriale a persona defunta
Sulla notifica delle cartelle esattoriali esistono delle regole ben precise anche per quelle da notificare agli eredi del caro estinto!
In particolare, esse vanno notificate all’ultimo indirizzo del defunto e rivolgendosi agli eredi genericamente: quindi il destinatario indicato non deve essere il defunto ma “gli eredi del sign…” (in caso contrario la cartella può essere considerata nulla e gli eredi non sono tenuti al pagamento).
Se, invece, gli eredi hanno comunicato all’Agenzia delle Entrate il decesso, la cartella può essere notificata, dopo 30 giorni dalla comunicazione, direttamente agli eredi e inviata al loro domicilio.
E comunque, dopo 1 anno dal decesso, la notifica andrà fatta sempre agli eredi, anche in mancanza di comunicazione della morte del contribuente.
A chi rivolgersi e come scegliere l’avvocato competente
Se si è ricevuta una cartella esattoriale e si vuole essere sicuri di muoversi con il piede giusto, è opportuno chiedere l’assistenza di un avvocato tributarista: una figura esperta di diritto tributario, laureata in legge, che tutela gli interessi del contribuente quando questi viene chiamato in giudizio.
Un modo per scegliere un avvocato tributarista è ricorrere al web, attraverso Avvocati Tributaristi, un sito specializzato che si occuperà di risolvere, con professionalità e cura, nel minor tempo possibile il tuo problema.