Avvocati Tributaristi

Incontra il giusto avvocato tributarista

  • Richiedi una Consulenza
  • Chi siamo
  • Guide
  • Sei un avvocato?
Ti trovi qui: Home / Avvocato Tributarista / Cartella esattoriale defunto: il debito ricade sugli eredi?

Gennaio 20, 2020 da Gerardo

Cartella esattoriale defunto: il debito ricade sugli eredi?

Rottamazione cartelle defunto: come si devono comportare gli eredi?

Non è raro vedere, anche nelle migliori famiglie, fratelli e familiari vari contendersi i pezzi dell’eredità del caro estinto: ma cosa accade se oltre lasciti immobiliari e non, il defunto aveva contratto dei debiti rimasti insoluti? Le cartelle esattoriali di colui che passa a miglior vita che fine fanno?

I debiti fiscali si trasmettono agli eredi?

La cattiva notizia è che agli eredi vengono trasmessi, oltre gli onori, anche gli oneri: vale a dire che imposte e tasse si trasferiscono ai familiari salvo la rinuncia all’eredità.
Tale rifiuto, tra l’altro, deve avvenire nei 10 anni successivi all’apertura della successione.

Dunque, il debitore diventa quindi l’erede, costretto a rispondere in prima persona con il proprio patrimonio dei debiti contratti dal congiunto con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, per cartelle di pagamento non estinte.

Richiedi Prima Consulenza Gratuita

La responsabilità degli eredi per i debiti fiscali del defunto?

L’Agenzia delle Entrate Riscossione può chiedere l’integrale pagamento di una cartella anche ad uno solo degli eredi (ma questi potrà poi rivalersi nei confronti degli altri coeredi): ma cosa nello specifico può esigere l’ente di riscossione?

Può richiedere la corresponsione delle imposte evase dal defunto ma non le sanzioni, che quindi non si trasferiscono mai agli eredi.

In pratica, se nella cartella l’importo è dato dalla somma dell’imposta evasa e della sanzione per l’omesso versamento, quest’ultima parte sarà risparmiata agli eredi.

In che modo?

È sufficiente che questi presentino un’istanza in autotutela da inviare sia all’Agenzia che all’ente titolare del credito (per esempio, nel caso di omesso versamento dell’Irpef o IVA all’Agenzia delle Entrate; nel caso di omesso versamento di imposte locali, al Comune o alla Regione; etc.).

E questo anche se il contribuente deceduto aveva in corso un piano rateale di pagamento non ancora concluso. Per cui possono essere richieste solo le sanzioni dovute per le rate non versate nei termini dopo la morte del congiunto.

Attenzione però: l’istanza in autotutela non sospende i termini per impugnare la cartella davanti al giudice (che, nel caso di multa stradale, è di 30 giorni; nel caso di imposte è di 60 giorni; nel caso di contributi previdenziali è di 40 giorni). Così, se l’Agenzia delle Entrate Riscossione non dovesse rispondere nei tempi, l’erede deve procedere ugualmente al ricorso davanti al giudice competente, perché in caso contrario la cartella diventerebbe definitiva e non ci sarebbe più modo per farla annullare.
E ciò significherebbe per l’erede vedersi costretto a pagare l’intero importo anche se non dovuto.

cartella esattoriale defunto

Richiedi Prima Consulenza Gratuita

Comunicazioni necessarie degli eredi alla morte del parente: cosa succede se non viene riferita?

Un altro frangente che esclude il pagamento della cartella da parte degli eredi è una notifica eseguita non correttamente.

A morte avvenuta, la cartella deve essere notificata, presso l’ultimo domicilio del defunto, agli eredi impersonalmente. In pratica, sulla busta dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, nella sezione relativa al destinatario, non vi deve essere il nome e cognome del contribuente trapassato, ma la dizione “Eredi del sign…”. Se la cartella è indirizzata ancora al contribuente deceduto, la notifica è nulla.
A meno che non sia trascorso 1 anno dal decesso del contribuente, termine oltre il quale la notifica andrà fatta personalmente ai singoli eredi, e quindi presso il loro indirizzo e con il rispettivo nome indicato sulla busta.

Qualora invece gli eredi comunichino all’Agenzia delle Entrate e ad Agenzia delle Entrate Riscossione il decesso del contribuente, la notifica della cartella, da effettuarsi non prima di 30 giorni dalla comunicazione, andrà eseguita personalmente, e non all’ultimo domicilio del caro estinto e impersonalmente a tutti gli eredi.

Un altro modo per salvaguardarsi da un’eredità inficiata da debiti è l’accettazione
con beneficio di inventario, per mezzo della quale i creditori potranno aggredire solo i beni ottenuti in eredità e non anche quelli personali dell’erede.
In ultima istanza si possono scansare le cartelle esattoriali per debiti del defunto rinunciando all’eredità, cosa che può avvenire solo dopo l’apertura della successione e mai prima, e sempre che non la si sia già accettata.

Quindi è bene, prima di acconsentire all’eredità, verificare la situazione debitoria del defunto facendosi consegnare un estratto di ruolo dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, per verificare a quanto ammontano le pendenze insolute, e rinunciare nel caso in cui siano eccessive (a patto che non siano decorsi 10 anni dalla morte, o che non sia già in possesso dei beni del defunto, che dispone di solo 3 mesi dall’apertura della successione per redigere l’inventario e altri 40 giorni per comunicare se intende rinunciare all’eredità o accettarla con beneficio di inventario).

Per formalizzare la rinuncia bisogna presentare ad un notaio o un cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione una dichiarazione di rinuncia.

Prescrizione cartelle defunto

In ultima istanza un consiglio agli eredi: controllare sempre la prescrizione delle cartelle, perché trattandosi di debiti “datati” potrebbero essere ormai scaduti.
Se vi trovate in questa situazione e avete bisogno della consulenza legale di un avvocato tributarista potete compilare il formulario che trovate in questa pagina cliccando semplicemente sul bottone verde che trovate qui sotto.

Richiedi Prima Consulenza Gratuita

Archiviato in:Avvocato Tributarista

Banner sidebar avvocati tributaristi Lombardia

Dove ci trovate in provincia di Milano

  • Avvocati tributaristi Sesto San Giovanni
  • Avvocati tributaristi Cinisello Balsamo
  • Avvocati tributaristi Legnano
  • Avvocati tributaristi Rho
  • Avvocati tributaristi Cologno Monzese
  • Avvocati tributaristi Paderno Dugnano
  • Avvocati tributaristi Rozzano
  • Avvocati tributaristi San Giuliano Milanese
  • Avvocati tributaristi Corsico
  • Avvocati tributaristi Cernusco su naviglio
  • Avvocati tributaristi Segrate
  • San Donato Milanese
  • Garbagnate Milanese
  • Avvocati tributaristi Lainate
Richiedi una Consulenza dai nostri Avvocati

    Il tuo nome

    La tua email

    Telefono

    Provincia

    Comune

    Descrivi la tua necessità

    Inviando questa richiesta confermi di accettare l'informativa sulla privacy e le condizioni generali.

    Avvocati tributaristi in tutto il Nord Italia

    https://avvocatitributaristi.com/ Opera su tutta la Lombardia, soprattutto nella città di Milano, e si occupa da oltre cinque anni di tutelare gli interessi dei suoi clienti.

    AvvocatI Tributaristi è presente a Milano, Bergamo, Brescia, Lecco, Como, Pavia, Monza, Mantova, Cremona, Sondrio...) - Assistenza a 360°.

    Ottieni un primo contatto senza impegno dai nostri migliori avvocati

      Il tuo nome

      La tua email

      Telefono

      Provincia

      Comune

      Descrivi la tua necessità

      Inviando questa richiesta confermi di accettare l'informativa sulla privacy e le condizioni generali.

      Testimonianze di successo dei nostri clienti

      Banner testimonianze di successo

      Centinaia di clienti hanno provato il nostro servizio con soddisfazione

      Unisciti anche tu a loro e fai rispettare i tuoi diritti.

      Copyright 2018 Avvocati Tributari | Tutti i diritti sono riservati | Note legali | Powered by Qbisrl.it | P.Iva 07971870964