Atto mof poste italiane: tutto quello che c’è da sapere
Non è raro ritrovare nella propria cassetta postale una comunicazione effettuata dall’Agenzia delle Entrate di non facile comprensione.
Si tratta del cosiddetto atto di giacenza, il quale sicuramente non rappresenta una buona notizia.
Pertanto, in questi casi, se non si riesce a comprendere il significato della comunicazione è fondamentale rivolgersi ad un professionista per avere maggiori certezze e per sapere come comportarsi.
Si tratta, in parole povere, di un provvedimento mediante il quale viene imposto al contribuente il pagamento di una somma di denaro entro e non oltre una determinata data.
Atto Mof: di cosa si tratta
Tra gli atti di giacenza più conosciuti un ruolo di particolare importanza è svolto sicuramente dall’atto di Mof, ovvero l’atto che riporta un codice T&T, tratto caratteristico degli atti giudiziari.
Questo, infatti, indica che è stato effettuato un primo tentativo di notifica da parte di Poste Italiane S.p.A concernente una o più cartelle esattoriali (oggi definite cartelle di pagamento) emesse dall’Agenzia delle Entrate.
Fatte le debite premesse occorre ora capire cos’è l’atto di Mof.
Quest’ultimo è l’acronimo di Messo Ordinario Persone Fisiche ed indica che a notificare l’atto giudiziario è il postino.
Questo perché Poste Italiane è riuscita ad aggiudicarsi l’appalto emesso da Equitalia, oggi sostituita da Agenzia delle Entrate Riscossione, la quale ha riscontrato molteplici problemi in passato in ordine al sistema di notifica delle cartelle.
In passato, infatti, gli atti notificati da parte dell’Agenzia ai contribuenti siano stati viziati da difetti che ne pregiudicavano la validità.
Proprio per questo, è stato necessario trovare un nuovo sistema di notifica.
Per quanto concerne il contenuto del Mof, invece, l’avviso si compone di una pluralità di dati che permettono di identificare la sua provenienza e la natura.
Un dato essenziale che deve essere riportato sul Mof sono i dati identificativi del soggetto destinatario, oltre alle specifiche della tentata consegna dell’atto e del relativo ritiro.
Si tratta, in conclusione, di elementi essenziali che non possono mancare su qualsiasi atto di Mof.
Differenze tra atto mof e accertamento fiscale
In genere quando si parla di Mof molti pensano al cosiddetto accertamento fiscale, tuttavia, non è così, si tratta di cose diverse e non possono essere confusi.
Con l’accertamento, infatti, si indica in genere il provvedimento mediante il quale il Fisco (sia quello Statale che locale) chiede il pagamento di maggiori tributi rispetto a quelli versati o non versati da parte del contribuente.
Ed ecco perché si tratta di un provvedimento impositivo o di natura ablatoria che dir si voglia.
Ancora, quando si parla di accertamento si può far riferimento anche al procedimento, ovvero quell’insieme di attività amministrative che portano all’emanazione del provvedimento finale.
Ma qual è la differenza con la cartella di pagamento? Quest’ultimo viene emesso dall’Agenzia delle Entrate ovvero da parte dell’ente delegato dalle PA ed avviene attraverso la notifica di apposita cartella di pagamento la quale deve essere adempiuta entro sessanta giorni.
Pertanto, prima viene emesso e comunicato al contribuente l’accertamento, da parte dell’ente titolare del credito, e successivamente viene notificato allo stesso apposita cartella di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Mancato ritiro Atto Mof
In genere appena viene riconosciuto l’atto Mof molte persone sono tentate dal non ritirarlo. Tuttavia, questa decisione non è risolutiva, anzi.
Nel caso in cui il postino non trova il contribuente presso il proprio domicilio o nel caso in cui non volesse ricevere l’atto, il postino dovrà indicarlo come “irreperibile” e di conseguenza l’atto giudiziario verrà perfezionato per compiuta giacenza.
Entro quando? La compiuta giacenza di perfeziona una volta decorsi trenta o dieci giorni dalla data in cui l’atto da notificare, dopo il tentativo di consegna, viene messo a disposizione del cittadino per il ritiro presso gli appositi uffici postali.
Cosa significa compiuta giacenza
La compiuta giacenza si ha quando il destinatario di una raccomandata (o di un atto giudiziario come nel caso del Mof) è assente al momento della consegna e, nonostante abbia ricevuto l’avviso di giacenza, non è andato a ritirare la raccomandata entro il termine indicato.
In tal caso l’atto si considera come regolarmente notificato e consegnato al destinatario.
Sul tema la Suprema Corte di Cassazione ha precisato che la raccomandata, o l’atto in generale, si presume pervenuto dalla data in cui l’ufficio postale rilascia l’avviso di giacenza.
Hai ricevuto una cartella di pagamento?
Hai ricevuto una cartella di pagamento e non sei certo di dover la somma indicata nella stessa? In questi casi non è possibile non rivolgersi ad un avvocato specializzato nel mondo settore dei tributi. È fondamentale farlo nel minor tempo possibile, il motivo è semplice.
Per poter impugnare in modo efficace questi particolari atti è di cruciale importanza essere tempestivi.
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